Autorizzazioni ambientali assenti e rifiuti pericolosi: Sequestrato un cantiere dalla Guardia Costiera di Chioggia

Nell’ambito di indagini ambientali svolte nel Polesine, il Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Guardia Costiera di Chioggia, diretto dalla Procura della Repubblica di Rovigo, nei giorni scorsi ha effettuato un’attività delegata, sequestrando un cantiere navale esteso per una superficie di circa 8.000 m2.

 Le indagini sono state avviate lo scorso mese di Novembre, grazie ai rilievi aerofotografici che la componente aerea della Guardia Costiera ha reso disponibile per la zona, che hanno consentito la valorizzazione di aree e realtà produttive talvolta di non semplice accesso. I successivi accertamenti, condotti dal Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Capitaneria di Porto di Chioggia, sotto la direzione del Centro di Coordinamento Ambientale Marittimo della Direzione Marittima del Veneto, sono stati supportati dal prezioso contributo tecnico dell’ARPA Veneto di Rovigo.

Nell’ambito delle indagini condotte è stato individuato un cantiere navale, sito in zona fluviale del Comune di Loreo, che svolgeva le proprie attività, ad alto impatto ambientale, sprovvisto delle autorizzazioni previste dalla normativa. Nel corso degli accertamenti è stata rilevata la presenza di importanti quantità di rifiuti, anche pericolosi, tenuti in violazione con quanto prescritto dalla normativa di riferimento.

Il rappresentante della società è stato, pertanto, deferito alla competente Procura della Repubblica e, successivamente, è stato disposto dal G.I.P. di Rovigo il sequestro dell’area, nonché dei mezzi e delle infrastrutture ivi presenti, e il fermo di tutte le attività lavorative, con un’operazione che ha visto impiegati 11 militari e un’unità navale del Corpo. 

La Guardia Costiera, nell’ambito dei compiti d’istituto e avvalendosi della propria componente aeronavale e dei Nuclei Operativi di Polizia Ambientale continuerà i controlli sulle attività produttive a rischio di elevato impatto ambientale, al fine di prevenire e reprimere gli illeciti in materia di tutela delle acque.

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