America’s Cup: Clima infuocato in Nuova Zelanda dopo la scelta di Barcellona

Se nell’emisfero boreale si respira soddisfazione per il ritorno dell’America’s Cup in Europa, tutt’altra è l’aria che tira in quello australe. La scelta di Dalton di portare l’America’ s Cup a Barcellona, o comunque al di fuori della Nuova Zelanda era stata ampiamente preventivata ma comunque ha lasciato i neozelandesi con l’amaro in bocca.

Ad esternare un sentimento che molto probabilmente è nazional popolare è la stessa premier Jacinda Ardern, che si dice delusa per la decisione assunta da Team New Zealand e del Royal New Zealand Yacht Squadron. “Probabilmente mi sento allo stesso modo di molti neozelandesi. Sono delusa dalla decisione presa su dove si terrà l’America’s Cup. Come governo abbiamo sicuramente accumulato fondi sufficienti per ospitarlo qui. Volevamo che fosse ospitato qui. Quindi andar via è una delusione” ha affermato il primo ministro neozelandese.

I media kiwi non si sono certo guardati dal criticare Grand Dalton per la sua scelta. L’autorevole “Stuff”, ad esempio, sottolinea come “Team New Zealand, dopo questa scelta ha sicuramente abdicato a qualsiasi diritto sul marchio nazionale” rinominando la squadra vincitrice dell’ultima America’s Cup in “Team Dalton’s”.

Lo stesso Stuff ricorda come “il governo della Nuova Zelanda ha investito 136 milioni di dollari nell’ultima campagna dell’America’s Cup qui e il consiglio di Auckland ha sborsato 113 milioni di dollari in spese per le infrastrutture“. La pandemia ha inoltre ridotto di molto gli introiti originariamente previsti  e “un rapporto pubblicato dalla Corona e dal Consiglio di Auckland lo scorso luglio ha mostrato che la Nuova Zelanda ha perso 156 milioni di dollari nell’evento del 2021” aggiungendo che il ”Team Dalton”, avrebbe quantomeno avuto l’obbligo morale di aiutare a ristabilire l’equilibrio.

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