L’arte navale torna a casa, e lo fa passando anche per la cantieristica tipica della città di Venezia, quella legata al territorio e alla tradizione locale. Nella splendida cornice del Salone Nautico Venezia, nella Tesa delle Nappe 91 dell’Arsenale, è infatti possibile ammirare le tipiche imbarcazioni frutto del lavoro e dell’esperienza manuale di sette imprese artigiane della laguna. Sono i protagonisti che portano avanti la tradizione della costruzione delle barche, nel sangue hanno ancora la voglia diraccontare Venezia attraverso le sue origini, il mare. Le loro storie sono diverse.
C’è chi ha cominciato perché aveva un grande interesse per le barche e una buona manualità, chi invece ha prima accumulato anni di esperienza nell’ambito della falegnameria, e chi ha semplicemente avuto voglia di cambiare mestiere dopo anni passati in ufficio.
Ma il denominatore comune è sempre lo stesso: un forte amore per le imbarcazioni in legno della tradizione veneziana.
E per la terza edizione del Salone Nautico di Venezia sono stati chiamati a rappresentare il settore sette esponenti del panorama navale della laguna veneziana: G.D.P Carpenteria Nautica di Giovanni Da Ponte, Cantiere Nautico Navale Casaril, Cantiere Nautico Agostino Amadi Srl, Impiantistica Lagunare sas di Tosi Ivan & C., Venicerescue Sas di Alessandro Visentin, Cantiere Nautico Ba.Si Snc di Marco Bacci e Igor Silvestri, Hydro Mirò Snc di Bonafè, Fiorentini & C.
Passeggiando per la Tesa 91 o su uno dei pontili, durante la manifestazione si possono incontrare alcuni dei loro responsabili. Come Giovanni Da Ponte, titolare di G.D.P Carpenteria Nautica, che è approdato alla costruzione di barche dopo aver frequentato un corso organizzato nel 2004 dalla Confartigianato di Venezia. Nel 2009 ottiene il titolo di maestro d’ascia e inizia a girare per i cantieri come prestatore d’opera; dieci anni più tardi, invece, la decisione di mettersi in proprio. Oggi Da Ponte costruisce imbarcazioni in legno da 6 fino a 10 metri, seguendo il cliente dalla progettazione alla costruzione. Tra i suoi impiegati anche due ragazzi, ai quali sta insegnando il mestiere. Il suo cantiere, come racconta, si rivolge a potenziali acquirenti non solo veneziani, ma anche stranieri che hanno la seconda casa a Venezia e vogliono essere liberi di muoversi in laguna. Da due anni, inoltre, produce barche in legno da 8 metri per un rivenditore svizzero che si occupa di venderle in Svizzera e Germania. È quindi anche grazie all’attività di Giovanni Da Ponte che le linee classiche della tradizione navale veneziana, e la storia dell’artigianato della città, sono approdate in un mercato internazionale e si stanno facendo apprezzare in tutto il mondo.
Fondamenta Contarini, nel sestiere di Cannaregio, è invece la base operativa del Cantiere Casaril che, in continuità con le attività che lo hanno preceduto sin dai primi del Novecento, lavora ad ampio raggio, occupandosi della costruzione e manutenzione sia di barche da lavoro che da diporto. Vedere la materia inanimata, un semplice pezzo di legno o di ferro, prendere vita grazie all’amore e all’esperienza, fino a diventare un’entità ben definita con una sua anima: questo è ciò che sostiene ogni giorno il veneziano Luca Casaril, proprietario del cantiere, nella sua attività. E quanto più una barca è vecchia tanta più anima ha, come nel caso della S. M. Nicopeja, una barca a vela datata 1901 da lui messa a posto sei anni fa, che oggi può essere ammirata al Pontile 3 del Salone Nautico.