Che lo si voglia o meno, la ripresa di Venezia passa anche attraverso l’implementazione del turismo nautico dei grandi yachts.
Un settore che, soprattutto negli anni passati, ha trovato non poche difficoltà nell’approdare a Venezia e che – non a caso – è ancora in grado di stupirci quando vediamo mega yachts ormeggiati in riva dei Sette Martiri, alle Zattere o nella meno visibile banchina di San Basilio.
Secondo alcuni operatori del settore il motivo risiederebbe nel fatto che Venezia, nonostante per secoli abbia dominato nei mari, non è ancora conosciuta come destinazione nautica al pari di Montecarlo, Porto Cervo o Palma di Maiorca, ma allo stesso tempo manca anche un fattore fondamentale come la cantieristica specializzata in loco.
E allora proprio per questo motivo anche l’amministrazione comunale si starebbe muovendo in tal senso. “Il Salone nautico è stato fatto anche per ricollocare Venezia per la nautica di lusso e ricollocarla al centro delle mappe della nautica, da dove era abbastanza uscita” ha affermato dalle colonne de Il Gazzettino l’assessore Simone Venturini, in un articolo a firma di Michele Fullin.
Molto, negli ultimi anni, è stato fatto grazie anche ad investimenti privati che hanno portato a realizzare importanti punti di approdo, ma a ciò dovrà necessariamente seguire anche un’azione concreta sul fronte della cantieristica e dei servizi di refitting e su questo “qualora ci fossero progetti il Comune è molto interessato ad approfondire, sia a Marghera che a Fusina” ha proseguito Venturini.