Vent’anni fa, nel cuore della notte, i tifosi svizzeri hanno assistito in diretta alla vittoria di Alinghi nella 31esima America’s Cup contro i neozelandesi ad Auckland. Una vittoria che ha unito un’intera nazione e ha acceso i riflettori su uno sport che fino ad allora aveva avuto poco seguito nel paese. Oltre ai tifosi svizzeri che si erano recati ad Auckland (NZL), c’era stata molta eccitazione in Svizzera. Pochi giorni dopo la vittoria, 30.000 persone e altrettanti cappellini di Alinghi aspettavano il ritorno del team a Ginevra. È stata una vittoria storica per un Paese senza uno sbocco sul mare, le cui competenze tecnologiche e sportive sono state messe a frutto.
Partendo da un foglio bianco, Ernesto Bertarelli ha costruito un team in grado di vincere. Alinghi, portacolori della Société Nautique de Genève, ha dovuto prima eliminare nove sfidanti nelle regate di qualificazione, le Louis Vuitton Series. Successivamente, sconfiggendo gli americani nella finale delle Series, Alinghi ha guadagnato il biglietto per affrontare il Defender neozelandese nell’America’s Cup Match, vinto nettamente per 5-0. Un successo che ha scatenato un entusiasmo senza precedenti per l’America’s Cup.
Appena sceso dalla barca, Ernesto Bertarelli, circondato da tutto il suo team, ha ricevuto l’Auld Mug dal Commodoro dello Yacht Club neozelandese. “Ricordo il momento in cui ho sollevato l’America’s Cup sulla mia testa”, ricorda Ernesto Bertarelli. “Mi sono reso conto che questo storico trofeo era fissato alla sua base di legno con un semplice dado e che dovevo avere i piedi ben saldi a terra per trasportarlo. In quel momento ho capito per la prima volta di quello che avevamo appena fatto”.
Il nostro successo ha dato vita alla ‘Generazione Alinghi’. Giovani che si sono iscritti alle scuole di vela alcuni dei quali, oggi, fanno parte dell’Alinghi Red Bull Racing Sailing Team. “Ricordo molto bene quando guardavo l’ultima regata del match alla Société Nautique de Genève con i miei amici”, ricorda Arnaud Psarofaghis lo skipper di Alinghi Red Bull Racing. “Avevo 14 anni e quel momento risvegliò in me il sogno di partecipare all’America’s Cup, insieme al desiderio di far parte del team vincitore, Alinghi.”
Questi giovani sono ora coinvolti in un team di talento la cui essenza non è cambiata dal 2003: la passione, la dedizione e la competenza di tutti i membri che formano un gruppo affiatato e concentrato sullo stesso obiettivo, sono quelle di sempre. Questo mix di gioventù ed esperienza è ben rappresentato dalla presenza di coloro che hanno vissuto l’esperienza dell’America’s Cup nel 2003, pronti a rivivere le emozioni con altrettanta intensità. Con Ernesto Bertarelli naturalmente, ci sono Brad Butterworth, Pierre-Yves Jorand, Michel Hodara, Juan Vila, Luc du Bois, Rodney Ardern, Jean-Marie Fragnière, João Cabeçadas, Simon Bovay, David Nikles, Narino Alessi, Christophe Lanz, Nils Frei e Yves Detrey.
Vent’anni fa, la Svizzera è entrata nel circolo esclusivo delle nazioni che hanno vinto l’America’s Cup: Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda. Per la prima volta, il trofeo sportivo più antico del mondo era stato vinto da una squadra europea, per di più al primo tentativo. Ora è il momento di continuare a fare la storia con l’America’s Cup in programma nell’autunno del 2024 a Barcellona.