Nei giorni scorsi il Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Guardia Costiera di Chioggia, congiuntamente al personale dell’ARPAV di Rovigo e sotto il coordinamento dalla Procura della Repubblica di Rovigo, ha individuato un cantiere navale sprovvisto delle autorizzazioni ambientali necessarie per lo scarico dei reflui e le emissioni atmosferiche.
Il cantiere, che occupa una superficie di ben 18.000 metri quadrati e che svolge perlopiù manutenzione di imbarcazioni di lusso, si è ritenuto in ipotesi accusatoria recapitasse i reflui industriali prodotti nel corso delle lavorazioni in un corso idrico adiacente l’impianto, senza alcun tipo di trattamento preliminare e di conseguenza sprovvisto della necessaria autorizzazione.
Analogamente per l’impianto di filtraggio dei gas prodotti all’interno del capannone, alto circa 5 metri, dove veniva effettuata la verniciatura delle unità da diporto, si è ritenuto in ipotesi accusatoria che il cantiere fosse sprovvisto dell’autorizzazione ambientale a garanzia dell’adeguato trattamento dei gas originati dall’attività industriale per le emissioni.
L’attività di controllo si è pertanto conclusa con una denuncia a carico del titolare del Cantiere per ipotesi di reati ambientali e con il sequestro di tutti gli scarichi non autorizzati e l’impianto di filtraggio dei gas, al fine di evitare sversamenti nell’adiacente fiume ed emissioni potenzialmente inquinanti a tutela dell’ambiente e della salute pubblica.
La Procura della Repubblica di Rovigo ha richiesto ed ottenuto la convalida del sequestro preventivo e il titolare de cantiere dovrà munirsi di tutte le autorizzazioni previste dalle norme ambientali.
Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari.