Il giro d’Italia a dei ‘Timonieri sbandati’ saluta l’Adriatico

Dopo oltre 500 miglia di navigazione i due velisti in carrozzina, Marco Rossato e Igor Matera, si apprestano a lasciare l’Adriatico per navigare le acque dello Ionio.

A oltre 500 miglia dalla partenza del 2 giugno scorso dal Salone Nautico di Venezia, i Timonieri Sbandati Marco Rossato e Igor Macera sono in procinto di affrontare a Leuca il fatidico giro di boa che li porterà ad abbandonare i capricciosi venti dell’Adriatico per navigare le acque del mar Ionio, risalire il Tirreno e approdare quindi a settembre al traguardo del Salone Nautico di Genova 2023.

Il Giro d’Italia a Vela dell’affiatato duo di marinai in carrozzina ha finora toccato già molte delle tappe previste, fra le quali: Campalto, Arsenale di Venezia, LNI di Venezia, Ravenna, Cattolica, Ancona, Numana, Porto San Giorgio, Giulianova, Ortona, Marina Sveva a Vasto, Rodi Garganico, Vieste, Trani, Brindisi e San Foca.

Tornavento, l’imbarcazione speciale del Giro quasi totalmente autonoma dal punto di vista energetico, sta regalando grandi soddisfazioni all’insolito duo che durante la lunga rotta sta trovando equilibri tra le varie intensità del vento e la gestione di alcune manovre, come ad esempio: la riduzione della randa con l’anticipo necessario, dando le mani di terzaroli per navigare in sicurezza.

Il motore elettrico, inoltre, garantisce sempre partenze fluide, senza impurità, ingolfamenti, perdite di liquidi o altri problemi propri dei propulsori endotermici. – Con l’elettrico si naviga nel silenzio più totale e senza vibrazioni e viaggiare in queste condizioni è pura meraviglia – sottolinea Marco Rossato – per questo dobbiamo davvero essere riconoscenti a BellMarine per il supporto.

Il viaggio era iniziato con qualche complessità nella breve tratta in canale “Campalto-Venezia” dove a causa di marea e venti incostanti una deriva laterale di Tornavento aveva toccato un piccolo dosso, facendo ruotare e insabbiare la barca che aveva sfruttato un provvidenziale traino per liberarsi dall’impasse.

La prima vera tappa da Venezia a Ravenna ha invece visto l’equipaggio (fra i quali il primo degli ospiti previsti a bordo durante il Giro: Sante Ghirardi, presidente della Aps Marinando di Ravenna) navigare per circa 20 ore fra forti raffiche e onde al traverso all’altezza delle lagune di Comacchio; nell’occasione tutto ciò che sottocoperta non era ancora stato fissato a dovere (zaini e tutto quanto che era sul piano della cucina) è rovinato a terra senza grossi danni, se non per la fatica di dover riassettare tutto il giorno dopo.

Da lì in poi le insidie più grandi sulla rotta – racconta Rossato – sono stati gli interminabili bordi per aggirare i numerosissimi allevamenti ittici e di molluschi e un paio di occasioni in cui la tensione è salita alle stelle per gli atterraggi in notturna. Per fare un esempio – continua Marco – arrivare di notte in un nuovo porto è già di per sé un momento molto teso, ma in un paio di occasioni ci è capitato di doverlo fare senza la luce della luna che ci illuminasse il percorso e scoprendo di avere davanti un interminabile campo di boe collegate a delle nasse all’imboccatura del porto.

Igor Macera, alla prima esperienza di circumnavigazione a vela della penisola, che invece ha sorvolato spesso a bordo dei suoi alianti, ha affermato stupito: – Non conoscevo il mar Adriatico e per me si è trattato

di un grande apprendimento, mai avrei immaginato di trovare così tanti ostacoli navigando lungo la costa e alcune tappe sono state veramente stancanti e piene di tensione. Al tempo stesso tutto è stato reso affascinante dalla conduzione sicura di Marco che questo mare l’aveva già solcato ed è riuscito a trasferirmi la tranquillità necessaria nei frangenti difficili.-

Uno dei principali obiettivi dell’impresa è di testare l’accessibilità o più complessivamente il COMFORT dei porti e dei marina visitati e finora, in tutto il tragitto in Adriatico, Tornavento e il suo equipaggio si sono potuti muovere in totale autonomia; vi sono ovviamente situazioni nelle quali sono ancora possibili ulteriori miglioramenti, ma nei 5 anni trascorsi dal primo Giro d’Italia a Vela del 2018 e nonostante il passaggio di una lunga e dolorosa pandemia, il Tour di quest’anno sta dimostrando che porti e marina italiani non hanno mai smesso di migliorarsi.

Il tema dell’accessibilità indirizza il pensiero di tutti verso il mondo delle disabilità – tengono a precisare Marco e Igor – ma se invece parliamo di COMFORT, estendiamo il concetto all’accessibilità a chiunque, qualsiasi sia la sua condizione. I porti e i marina sono oggi frequentati anche da persone in età e da neo mamme con bimbi e passeggini, ma le stesse difficoltà di accesso possono presentarsi anche per le persone normodotate che devono trasportare all’imbarcazione materiali pesanti (ad esempio le scorte di cambusa) e a ben guardare anche per gli artigiani che quotidianamente eseguono lavori a bordo della barche e che generalmente muovono le loro pesanti attrezzature per mezzo di carrelli.

Sull’onda di queste riflessioni e del Giro d’Italia a Vela nasce anche l’ambizioso progetto denominato Marina4all, che coinvolge alcune innovative aziende italiane che hanno sostenuto le attività dei Timonieri Sbandati con progetti, studi e strutture speciali; proprio l’interazione fra il gruppo di ingegneria marittima milanese Ingemar, la società viareggina Madeit4a specializzata nell’ideazione e produzione di ausili per le disabilità e la bresciana Test1Solution che vanta importanti crediti internazionali nella pulizia delle acque marine dalle sostanze oleose, sta dando vita ad una nuova linea di referenze speciali destinate alle strutture turistiche che prossimamente includeranno anche soluzioni dedicate ad altre diverse tipologie di disabilità.

L’altro filo conduttore del Giro a Vela è la salvaguardia dell’ambiente marino e i due Timonieri Sbandati insieme al partner MareVivo stanno sensibilizzando gli operatori e le nuove generazioni sui problemi che affliggono i nostri mari e gli oceani con consigli pratici sulle ‘buone pratiche” da osservare nella quotidianità e in mare e con spiegazioni e incontri sull’importanza della nuova Legge Salvamare, pubblicata a breve sul sito www.sailforall.it.

Dopo questo primo lungo tratto l’equipaggio rivolge un particolare e caloroso ringraziamento a tutte le sezioni della Lega Navale Italiana coinvolte nel Giro, ad Assonautica Italiana, ai Marinai d’Italia, alla Guardia Costiera Italiana, a Marina Sveva e alle associazioni Marinando di Ravenna e Liberi nel Vento di Porto San Giorgio.

Dalla partenza del Giro è attiva una raccolta pubblica di fondi senza fini di lucro a favore dello sviluppo del “Comfort per tutti” nel diporto nautico, all’indirizzo: https://www.sailforall.it/sostienici/donazioni/

I contributi sosterranno le attività dell’Associazione per far conoscere il mare a sempre più disabili nella convinzione che la vela sia uno sport perfetto per permettere di riacquisire autonomia e nuova fiducia in sé stessi e per l’altro 50% a favore della azioni di Marevivo per la salvaguardia delle acque.

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