Ieri mattina nell’ambito di Fiet Exhibition Food and Tourism, la manifestazione fieristica ed espositiva sull’enogastronomia italiana, giunta alla sua terza edizione e ospitata fino a martedì 24 ottobre a Ca’ Vendramin Calergi, sede storica del Casinò di Venezia, si è svolta la tavola rotonda “I porti turistici italiani – il front end dell’accoglienza, per un turismo esperienziale”.
L’incontro organizzato dal presidente di Assonautica Venezia e vice presidente nazionale Marino Masiero ha visto la partecipazione dell’assessore al Commercio e alle Attività produttive Sebastiano Costalonga insieme a diversi rappresentanti del mondo imprenditoriale.Masiero ha introdotto l’importanza di lavorare sulla valorizzazione dei porti turistici quali punti nevralgici del sistema paese per lo sviluppo del turismo costiero e di quello esperienziale ed a nome del Presidente della Camera di Commercio di Venezia Massimo Zanon e di Assonautica Venezia ha prospettato ad una sala gremita di operatori economici lo stato attuale della portualità turistica e peschereccia italiana con il focus centrale riguardante le cose da fare.
“Assistiamo ad iniziative anche affascinanti da parte di chi non fa impresa. Si tratta spesso di progetti che impiegano risorse pubbliche senza produrre vera economia o altro, a partire dalla formazione professionale che manca per arrivare a figure operative delle quali la filiera ha estremamente bisogno. Servono invece azioni di collegamento dell’intera portualità turistica e della pesca in un’ottica sistemica che riesca ad integrare con efficacia i porti ed il territorio costiero valorizzando le risorse disponibili nelle loro originalità. Servono una o più cabina di regia territoriali, inter amministrative ed interassociative dove le parole d’ordine siano competenza, esperienza, capacità decisionale, meritocrazia, efficacia operativa e controllo sistematico costi/benefici di ogni azione. Serve coinvolgere le amministrazioni locali e regionali su operazioni di ampio respiro che vedano le Camere di Commercio, le Università, le Assonautiche e le associazioni di categoria agire all’unisono per potenziare la spinta ed incentivare il ruolo attivo degli operatori locali.
“Non abbiamo bisogno di inventarci nulla” – ha concluso Masiero -“serve coadiuvare, coordinare, implementare il tessuto imprenditoriale costiero, agevolando i giovani, le donne e i non occupati ad aprire nuove attività anche attraverso incubatori di micro impresa del turismo costiero ed esperienziale ai quali Assonautica Venezia è pronta a fornire il proprio know how”.