Continua l’attività addestrativa per la Guardia Costiera di Trieste che, dopo l’attività preparatoria per l’esercitazione antinquinamento del progetto NAMIRS (North Adriatic Maritime Incident Response System) tenutasi lo scorso 24 e 25 ottobre, ha diretto l’esercitazione di ricerca e soccorso di un aereo incidentato in mare, denominata “AIRSUBSAREX Trieste 2023”.
Nella mattina di ieri, 26 ottobre, ha infatti avuto luogo una complessa attività di addestramento interforze ai fini della ricerca e soccorso delle persone a bordo di un aeromobile di cui si è simulato l’ammaraggio in un’area di circa 4 miglia quadrate, rientrante nelle acque di giurisdizione della Direzione Marittima di Trieste.
L’esercitazione, coordinata dalla Direzione Marittima di Trieste – 10° MRSC (Maritime Rescue Sub Center) della Guardia Costiera, ha visto il coinvolgimento in mare delle unità navali della Guardia Costiera, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco. A terra i nuclei operativi del sistema 118 attivato dalla SORES (Struttura operativa regionale emergenza sanitaria), il personale dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile F.V.G. e della Croce Rossa Italiana, unitamente al personale della Capitaneria di porto di Monfalcone con importante funzione di raccordo e supporto.
È stata simulata una chiamata di soccorso da parte della torre di controllo di Ronchi dei Legionari “Trieste Airport” che, dopo aver ricevuto la comunicazione di avaria ad entrambi i motori dal pilota di un aereo di linea Airbus 220, con a bordo 38 persone, costretto ad effettuare un ammaraggio di emergenza, ha interessato la Sala Operativa della Guardia Costiera di Trieste, quale Autorità marittima competente, ai sensi dell’articolo 830 del Codice della Navigazione, per la direzione delle attività di ricerca e salvataggio delle persone in caso di incidenti aeronautici in mare.
La predetta Sala Operativa, attuando le procedure standard previste dal locale “Piano di Emergenza per il Soccorso ad Aeromobili in Mare”, ha dapprima inviato le unità deputate al S.A.R. (Search and Rescue), vale a dire le motovedette CP 881 e CP 846, e poi ha tempestivamente fatto convergere, nel sito ipotizzato, tutte le risorse disponibili, informando nel contempo sia la Centrale Operativa del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, che le Prefetture di Trieste e Gorizia, oltre al Comune di Monfalcone.
Tutti i passeggeri, simulati da personale volontario della Protezione Civile F.V.G., sono rimasti sulla carlinga dell’aereo in attesa dei soccorsi; successivamente i mezzi navali, pervenuti in zona, hanno trasportato i naufraghi nel porto di Monfalcone, presso la banchina di Portorosega dove, in prossimità del punto di sbarco, è stato allestito dal 118 un P.M.A. (Posto Medico Avanzato), con l’impiego di due ambulanze, per il successivo trasporto al locale nosocomio.
L’esercitazione, il cui scopo principale è stato quello di testare l’organizzazione S.A.R. e il Piano di soccorso ad aeromobile incidentato in mare, nonché verificare la corretta attuazione delle procedure e la tempestività degli interventi, ha evidenziato nel complesso il buon livello addestrativo del personale impiegato tanto a terra che a bordo delle unità partecipanti.