La Commissione Attività produttive della Camera ha votato ieri sera l’emendamento che istituisce un fondo per la rottamazione dei motori destinati alla nautica e l’acquisto di propulsori elettrici.
Si tratta di una misura molto attesa dal settore, poiché il precedente governo aveva approvato una analoga disposizione a carico del Ministero dell’Ambiente, mai entrata in vigore perché non era stato emanato il decreto attuativo.
L’emendamento depositato dall’On. Ilaria Cavo, Vicepresidente della Commissione per Noi moderati, accogliendo la proposta di Confindustria Nautica ha rimesso in moto la questione per giungere, attraverso un grande lavoro di tessitura, a una riformulazione dei due relatori, on. Alberto Luigi Gusmeroli (Lega) e Silvio Giovine (FdI), e allo stanziamento delle risorse necessarie da parte del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
L’emendamento interviene sull’art. 9 del DDL “Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy” (C1341) e ha visto convergere anche il voto delle opposizioni.
La prossima settimana il testo è atteso in Aula per poi passare all’esame del Senato. Criteri e modalità di erogazione dei contributi saranno stabiliti con decreto dello stesso MIMIT.
“Le imprese del settore e l’Associazione nazionale di categoria della nautica da diporto non possono che apprezzare un così bel lavoro di squadra”, commenta il Presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi. “Ringrazio calorosamente il Ministro Urso e tutta la sua struttura, che sempre più si sta spendendo a tutela della nautica, l’on. Ilaria Cavo, che da Genova ha portato a Roma i temi della rappresentanza delle filiere del mare, e i relatori che hanno condotto in porto, è il caso di dirlo, la misura in Parlamento”.
Il provvedimento si caratterizza anche per la disposizione inserita nel testo dal Ministro Urso che prevede l’accorciamento a 7 giorni dei termini per l’immatricolazione delle imbarcazioni e navi da diporto al fine di rendere più competitiva la bandiera italiana.