Un avvio corale della Transat CIC, con Imoca e Class 40 sulla stessa linea in una splendida giornata di sole. I Class40 hanno occupato la parte sottovento della linea di partenza, posta all’altezza di Lomener, nel canale tra la costa e l’isola di Groix. Di bolina larga, sottovento ai grandi IMOCA, hanno percorso in circa un’ora e mezza il tratto con rotta Sud, disegnato dall’organizzazione per rendere ancora più interessante lo start della transoceanica in solitario.
I Class40 hanno iniziato quindi la regata con prua per 200 gradi: percorso obbligato per superare l’Isola di Groix e navigare fino alla boa di disimpegno dove sono arrivati tutti appaiati, per poi finalmente virare e quindi iniziare a impostare la rotta per uscire dal Golfo di Biscaglia e avviarsi in Oceano.
Un via conservativo per Alberto Bona sul Class40 IBSA, che partito con il gennaker e il solent si è trovato in condizioni di non poter orzare molto, mantenendosi per il primo tratto a metà della flotta, guidata prima da Ambrogio Beccaria (Alla Grande Pirelli) che ha lasciato poi il posto a una scatenata Amélie Grassi (La Boulangère Bio), partita con il fiocco a prua e avvantaggiata dal salto di vento a sinistra e quindi, allo scadere della prima ora di regata, a Nicolas D’Estais (Café Joyeux), anche lui al via meno invelato.
Dopo le prime dieci miglia, la prima virata ha condotto gli skipper verso Nord Ovest in rotta verso la Baia di fronte a Concarneau; in questa fase Alberto Bona ha guadagnato una buona posizione rispetto alla flotta aumentando la propria velocità. All’altezza dell’arcipelago dei Glenans, i team manovreranno nuovamente per lasciarsi alle spalle la baia e progredire verso Nord passando al largo dell’uscita della Manica, dove domani li attende la prima perturbazione, probabilmente più forte di quanto previsto ieri, mentre sembra attenuarsi l’importanza della perturbazione successiva, che ieri l’altro destava grande preoccupazione. In classe IMOCA un grande Macif di Charlie Dalin conduce a due ore dal via la regata. “Sarà una regata tosta, sono contento che sia arrivato il momento di partire e liberare tutta la tensione dovuta all’attesa – ha dichiarato stamani Alberto Bona dal pontile prima di mollare gli ormeggi – Le emozioni sono sempre tante quando si lascia la terraferma, attraversare l’Atlantico a queste latitudini non è un’impresa da poco. L’obiettivo è navigare bene, dare il meglio, tenere la barca nelle migliori condizioni possibili”.
“Di tutte la traversata che ho fatto in Class40 questa è più clemente dal punto di vista del meteo, almeno nei primi giorni”, dice Beccaria poco prima di salpare, “ci saranno momenti con vento forte, ma eravamo preparati a molto peggio. Nelle prime ore incontreremo una piccola depressione a dire il vero un po’ “pigra” e dunque con poca onda e non tanto vento. Dopo di ché andremo a cercare una depressione non lontano dal mar Celtico. Lì prenderemo vento molto forte da Nord che spingeranno la flotta molto velocemente verso Ovest. Martedì invece ci troveremo in una zona molto ampia di alta pressione e lì sarà importante attraversarla bene… perché chi lo farà sarà avvantaggiato per la vittoria finale”. “Questa è una regata speciale” continua Beccaria, “l’arrivo a New York è qualcosa di unico. Noi andiamo a fare una regata e siamo molto fortunati a fare questo sport, mentre sappiamo che generazioni di italiani hanno attraversato l’Atlantico per trovare una vita migliore”