I grandi cantieri insieme a Venezia per parlare della nautica del terzo millennio

Oggi pomeriggio, nella Torre di Porta Nuova, si è tenuto il primo importante incontro della quinta edizione del Salone Nautico di Venezia, un convegno di apertura intitolato “La nautica da diporto nel III millennio, driver di occupazione e immagine. Driver di occupazione e immagine”. A prendere la parola sono stati i presidenti e CEO dei principali cantieri della nautica italiana, quattro persone che rappresentano il 70% del fatturato dell’industria nazionale in materia e quasi il 50% di quella mondiale. Una riunione importante, una dimostrazione di rispetto per il Salone veneziano. La politica era presente con il Sindaco di Venezia, il vice Ministro delle Imprese e del Made in Italy e, come moderatore, il giornalista Antonio Vettese.  

Numerosi i temi toccati dagli ospiti, tra cui la sostenibilità, la tecnologia, il design e il significato del Made in Italy.  

Marco Valle di Azimut Benetti, che in questa edizione del Salone Nautico ha presentato in anteprima mondiale la SEA DECK 6, ha dichiarato: “L’italianità nel settore nautico è una forza. Non dobbiamo restare con le mani in mano perché ci sono numerosi competitor, ma oggi è innegabile che l’Italia stia dettando le regole del gioco. Rispetto a molte altre realtà mondiali, vantiamo imprenditori di altissimo livello, e i risultati parlano da soli”. 

“Le barche vengono acquistate col cuore, sono un acquisto emotivo,” 
ha aggiunto Massimo Perotti di Sanlorenzo, che ha portato al Salone le sue SD96 e Bluegame 42. “Noi italiani sappiamo fare cose belle. Questo viene valorizzato da una caratteristica fondamentale, la flessibilità e l’individualità. Se oggi siamo primi al mondo, non è solo per il Made in Italy, ma perché gli italiani sanno offrire caratteristiche uniche nei loro prodotti”. 

“La mano italiana sa fare cose che gli altri non sanno fare. Siamo ossessionati dal dettaglio e non stiamo mai fermi. Il segreto dell’industria italiana sono le persone che ci lavorano”, 
ha detto Alberto Galassi di Ferretti Group, presente al Salone con nove imbarcazioni, tra cui la Custom Navetta 38. “La sostenibilità? È importante quella ambientale, ma bisogna prestare uguale attenzione a quella economica”. 

“Noi italiani realizziamo i prodotti più belli del mondo,” 
ha affermato Sandro Veronesi del Gruppo Oniverse – Cantieri del Pardo, con il Pardo 43 e il Pardo GT52 il Grand Soleil 44 e 42LC. “Ho sempre creduto in aziende che si occupano autonomamente della produzione, comunicazione e distribuzione. Forse nel mondo dell’industria nautica si dovrebbe lavorare di più in questo verso, altrimenti il rischio è di essere tutti uguali”. 

“Oggi qui abbiamo un riassunto di ciò che è il Made in Italy – 
 ha detto il vice Ministro al Made in Italy – Le nostre imbarcazioni sono ambasciate itineranti che trovano porti in tutto il mondo. Ogni volta mi riempio di orgoglio, perché le nostre imbarcazioni dimostrano la capacità italiana nel design, nella tecnologia, nella italianità e nella bellezza. Il Made in Italy deve rappresentare la volontà di alzare continuamente l’asticella, unendo creatività e passione, cosa che noi italiani sappiamo fare benissimo”. 

La volontà di Venezia è tornare a essere protagonista nel settore della nautica – le parole del Sindaco della città lagunare – La nautica ha ancora margini di crescita, permettendoci di investire e migliorare ulteriormente. La prospettiva è grande e questo settore è vantaggioso per il Paese. L’obiettivo è che Venezia torni ad accogliere le grandi barche e che vengano pensati nuovi luoghi per dare spazio alla realizzazione di darsene in grado di ospitare le imbarcazioni. Dobbiamo creare le condizioni per una convivenza prospera, rendendo la città accogliente per il settore nautico. È una sfida importante, ma abbiamo tutte le carte in regola per vincerla, unendo le forze. In tutta Italia dobbiamo puntare su un potenziamento delle infrastrutture, affinché possano con le loro imbarcazioni gli appassionati del mondo nautico

Articoli relativi

Commenti